Chiamatemi folle, datemi della femminista post-moderna, tacciatemi di essere un’inguaribile illusa, ma io amo di un amore umanistico tutte le donne. Siamo tutte legate da un fortissimo legame, una comunanza della condizione umana. Adoro le donne, siamo immensamente forti, spesso senza esserne consapevoli.
Donne, amiche, sorelle…siamo esseri splendidi e Not Only Twenty serve a ricordarcelo.
Da oggi ci accompagnerà una nuova rubrica: Le donne si raccontano.
A dare il via a questa rubrica: Maria Katia Doria, fashion blogger anticonformista, esperta di PR & Comunicazione e…bionda.
Maria Katia Doria, una’irresistibile blogger politically incorrect
Not Only Twenty (NOT): Da dove arrivi? Puoi raccontarci qualcosa in più di te?
Maria Katia Doria (MKD): E’ stato tutto molto simile al celebre film Il Diavolo veste Prada. E cioè ho varcato un portone d’ingresso ignorando che la società alla quale avrei chiesto la possibilità di lavorare fosse l’Agenzia di Moda più famosa al mondo. Era ELITE e il suo fondatore, John Casablancas, è stato colui che non solo ha inventato il Management delle modelle, ma anche il Modeling – e cioè i corsi di portamento per dirla in italiano – e si è inventato soprattutto le top models.
Ma ho iniziato facendo la ragazza della reception, senza alcuna presunzione. Essere lì, già mi rendeva felice. Poi c’è stata l’escalation professionale. E tutto quello che ho imparato lo debbo a loro. Pensa che persino il soprannome MK, che anche tu stai usando, è nato da loro.
Quando è morto John, qualche anno fa, ho pianto lacrime di vero dolore. Ero al White per lavoro e appena l’ho saputo non sono riuscita a trattenermi. Non ha scritto solo una parte di Storia della Moda, ma anche la mia. E resterà nel mio cuore per sempre.
NOT: Come hai iniziato a dedicarti al blogging con www.mariakatiadoria.com e perché?
MKD: Ad un certo punto la Comunicazione stava subendo un’importante modifica strutturale e pur seguendo tutti i corsi di aggiornamento possibili, mi sembrava che la cosa fosse troppo teorica se non l’avessi applicata da qualche parte. E così decisi di farlo su me stessa. Era l’unico modo per capirci qualcosa. Poi ho scoperto di essere anche letta, insomma ci ho preso gusto. Ed ecco.
NOT: Chi ti immagini sia la tua lettrice/il tuo lettore?
MKD: Sono molto attenta a chi mi mette i like e a chi mi scrive in privato o mi lascia commenti in giro – insulti compresi – e credo di aver capito di avere un target piuttosto variegato, blogger giovani e non, che mi seguono e che spesso mi chiedono consigli, poi molte donne, ma anche molti uomini. Addetti ai lavori, i profili di alcuni Magazine italiani e pure qualche grande Gruppo. Insomma un po’ di tutto. E a volte, mi viene persino l’ansia da prestazione.
NOT: Ti conosciamo (e ti amiamo) per il tuo stile tagliente, le tue parole mai scontate e dirette sono l’emblema dell’ironia. Non ti tiri indietro davanti a nessuno se c’è da criticare una collezione. Nell’industria della moda, questo atteggiamento battagliero ti ha mai causato problemi?
MKD: Boh. Non credo. Non fino ad oggi almeno. Ho sempre detto quello che penso, pure troppo, e sono ironica sempre. E non mi sono mai presa troppo sul serio. Credo sia proprio questo il vero punto. Nessuno si potrebbe mai offendere se gioco anche su me stessa. Anzi no, qualcuno la prende sul personale e parte con gli insulti. Ma quello pare faccia parte del gioco, anzi, pare ne determini la popolarità, anche se – a onore del vero – non mi rassegnerò mai a questa maleducazione gratuita.
NOT: Come scrivi – “Si può leggere un libro anche con le unghie laccate e il rossetto prescinde dalla cultura” – moda e cultura non sono in antitesi. Perché, però, noi donne dobbiamo sempre dimostrare che possiamo essere bionde, ben vestite e anche intelligenti?
MKD: Quella è una delle mie frasi preferite perché convenzionalmente nel nostro amato Bel Paese, una donna di cultura, è vestita da uomo, con scarpe piatte, i capelli corti color naturale (leggi castani) e con Repubblica sotto al braccio. E questa cosa, personalmente l’ho sempre contestata. “La cultura non è di sinistra”. E non bisogna necessariamente essere radical chic per leggere Proust.
NOT: Conosciamo bene il tuo stile editoriale ma non ti vediamo spesso al centro dei tuoi post. Fashion writer più che fashion icon?
MKD: Niente di tutto questo. Solo poca fotogenia e pochissima voglia di apparire. Ci metto la faccia giusto quel tanto che serve. Tutto il resto lo lascio alle mie chiacchiere.
NOT: Come definiresti il tuo stile (inteso come forma espressiva legata all’abbigliamento)?
MKD: Non sono chic. Sono troppo bionda, col rossetto rosso e con le unghie laccate per esserlo. E non sono neppure troppo alta. Gesticolo quando parlo e a volte ho anche il tono della voce troppo alto. Insomma, nulla che lontanamente si avvicini al clichè della donna chic. Ma non ci tengo #penniente. Sono quello che sono e va bene così.
NOT: Il tuo stile è cambiato dopo i 40?
MKD: Non è cambiato in nulla. Sono questa. Così come appaio.
NOT: Pensi che ci sia uno “stile appropriato in base all’età”?
MKD: Penso che per avere uno stile personale sia necessario tenere “alto” lo spirito e “bassa” la taglia. Per tutto il resto, lo specchio dovrebbe essere il nostro miglior alleato.
NOT: Secondo te è sempre lecito giocare con la moda per esprimere se stesse, a qualsiasi età e di qualsiasi taglia?
MKD: Credo di averti già riposto sopra.
NOT: Leggi Vogue da quando avevi 13 anni, cosa nelle riviste di moda ti piace e cosa no?
MKD: Anche se le mie librerie contengono ormai intere collezioni di VOGUE – e non solo – ammetto di non comprare più nulla, neppure i famosi numeri di Marzo e di Settembre. Quando dico che la carta è morta lo penso sul serio. Aimè.
NOT: Cosa pensi del mondo del fashion blogging?
MKD: Tutto il bene possibile, anche del Blogging in generale. Il mondo è cambiato e la comunicazione anche e chi si ostina a non volerlo accettare fa solo una fatica inutile. Le regole del gioco si sono modificate per sempre e indietro non si torna, mai più.
NOT: Fare networking tra blogger può essere utile?
MKD: Fare gruppo sarebbe utile, anche se è molto difficile in uno spirito di competizione molto alto, anche di più rispetto alle altre professioni. Perché farsi spazio sul web, che è praticamente grande come l’intera galassia, è difficilissimo. Almeno secondo me, s’intende.
NOT: Il segreto per il successo con i social?
MKD: Essere un personaggio. Vero o presunto, ma coerente fino alla fine. E tenere “tutto in linea” (foto, testi, citazioni, ecc.) dando così una forte caratterizzazione di se stessi. Credo sia l’unica via possibile.
NOT: Quali sono i blog che segui e consigli (e per quali motivi)?
MKD: Tempo permettendo, cerco di seguire tutti, sia italiani che stranieri. Famosi e Non. Solo così si possono comprendere e percepire nuovi trend, cambiamenti ed evoluzioni. Perché è un continuo divenire, e molto spesso, quello che conoscevi la sera prima, il giorno dopo non va più bene. Vedi Instagram Stories, tanto per fare un esempio.
NOT: E cosa ci dici della sempre maggiore attenzione per le fashion blogger over40, over50 e oltre?
MKD: Dico che l’età non c’entra. I principi e le regole restano comunque invariate. Quello che cambia potrebbe essere solo il target del pubblico di riferimento.
NOT: I tuoi piani per il futuro?
MKD: Oh, lo sanno tutti, perché non faccio che scriverlo. Sposare il mio Mister Big e andare a vivere al mare per sempre.
NOT: Suggerimenti di stile e di vita per le over40 e oltre?
MKD: Posso solo dirti quello che applico su di me. Creme e lozioni di bellezza in quantità, ma solo quello, non mi farei mai la “faccia di plastica” e non perché sia contro la chirurgia estetica, ma trovo che si perda l’anima e l’essenza di se stessi. Poi dieta, uff, sempre. Ma prendo molti caffè e fumo troppo sigarette. Quindi non credo di essere una buona consigliera per questo.
Fare ciò che ci fa star bene, credi possa essere appropriato alla tua domanda? Non lo so. Io faccio così.
2 risposte
bella intervista ma – leggendo spesso M K Doria – non avevo dubbi, rapida, diretta, disincantata ma donna in gamba, lucida e non banale
Si Cristina, Maria Katia è veramente una donna in gamba, competente e ironica, sottolineo questo aspetto perché è uno di quelli che prediligo. La mattina senza leggere i suoi post, non sarebbe un buon inizio di giornata, grazie per il tuo commento, Rita