Collaborazione tra donne: come ottenerla?

La collaborazione tra donne non è una cosa così strana o impossibile come si potrebbe pensare. Riconoscere il loro valore, creare un ambiente che rispetti l’individuo senza discriminazione di genere, è la situazione ideale affinché le donne si supportino, si aiutino e collaborino.

Molto spesso noi donne siamo costrette a comportarci come gli uomini, cioè sgomitando e cercando di predominare sugli altri, per potere dimostrare il nostro valore.

I luoghi comuni che siamo volubili, in balia del nostro ciclo mestruale, competitive e invidiose nei confronti delle altre donne sono stati smentiti da una ricerca dell’Università olandese di Leiden.

Dalla ricerca si evince che, se le donne lavorano in un ambiente senza discriminazione di genere, sono collaboranti e supportive nei confronti delle altre donne. Quando invece lavorano in ambienti estremamente maschilisti, è più facile trovare nelle donne comportamenti da ape regina. La sindrome dell’ape regina che vessa le altre donne impedendo loro di dimostrare le proprie capacità e il proprio valore, sembra sia un atteggiamento delle donne per non essere considerate deboli e, quindi, non in grado di essere a capo di qualsiasi attività.

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Collaborazione tra donne: esiste?

Non è difficile pensare alla collaborazione tra donne se pensiamo a come era facile condividere con le amiche i nostri dubbi, le nostre paure, i nostri amori, le nostre gioie. E ognuna dava alle altre conforto, consigli e anche rimproveri, ma tutto dettato dall’amore e dal rispetto. Quante risate fatte insieme e anche quanti pianti, tutto poteva essere condiviso senza vergogna o pudore, accomunate da una sorta di sorellanza.

Anche nell’attività lavorativa potrebbe essere mantenuto un atteggiamento di questo genere, dobbiamo solo credere nel valore di ognuna.

 Come evitare la competizione tra donne?

Pensare che il nostro punto di vista può non essere l’unico modo di vedere le cose ci aiuta a crescere. Le nostre esperienze, il nostro carattere, le nostre competenze sono fondamentali per il nostro lavoro, ma le esperienze delle altre non possono che arricchire il nostro bagaglio.

Se ci sentiamo superiori alle altre non potremo mai crescere.

Cercare di migliorarsi studiando, lavorando sodo, imparando cose nuove è la prima cosa da fare per credere in se stesse e per far sì che la nostra autostima ci sostenga sempre.

Le donne più sicure di sé non hanno paura delle altre donne, al contrario preferiscono lavorare insieme per avere quel valore aggiunto che da sole non riuscirebbero ad avere.

Un altro aspetto che ci mette in competizione con le altre donne riguarda la sfera sessuale. C’è una specie di gioco al massacro per essere la prescelta, quindi non bisogna invecchiare, non bisogna ingrassare, bisogna sempre essere perfette. Qui scatta la competizione con la collega carina, con quella spigliata, con quella giovane.

Se la smettessimo di sentirci prede e se fossimo gratificate per le nostre competenze e non per le nostre forme, sarebbe tutto più facile.

Invece troppo spesso, siamo noi le prime a giudicare: guarda come è vestita, ride troppo, fa la smorfiosa, chi si crede di essere e molto altro ancora. Evitiamo di rimanere imprigionate nei luoghi comuni e di cadere così in basso. Non è screditando le altre donne che eleviamo noi stesse.

Quindi la regola per la collaborazione è: evitare di giudicare, credere nel valore di tutte, credere in se stesse e supportare le altre.

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Rita Palazzi

Consulente di stile, style e beauty blogger.
Gli abiti parlano di noi, delle nostre emozioni, dei nostri desideri, dicono chi siamo e quello che vogliamo.
Se il tuo stile non riesce a comunicare tutto questo fissa una consulenza con me.

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